Avvistato un esemplare di “Squalo Mako” nelle acque del Salento

Un giovane esemplare di oltre un metro ha rotto la lenza. Ecco le spettacolari immagini di un avvistamento raro nel mare di Porto Cesareo

Insolito avvistamento a cinque miglia dalla riva nelle acque di Porto Cesareo. Uno “Squalo Mako”, lungo circa un metro e mezzo, la sera di domenica 10 agosto 2025, verso le 19:30, per qualche minuto, è stato tenuto all’amo, tra lo stupore di Francesco Baldieri, 37 anni, e suo padre Paolo, ex centravanti di Pisa, Lecce e Roma, poi definitivamente adottato dal Salento, mentre cercavano di pescare tonni, a 50 metri di profondità. Uno spettacolo insolito ripreso con il cellulare dal titolare del charter “A pesca col bomber”, Francesco Baldieri che ha avvertito uno strappo alla sua canna da pesca. E mentre riavvolgeva la lenza col mulinello ha visto spuntare dall'acqua la pinna di uno squalo, un giovane esemplare di Mako, della lunghezza di circa un metro e mezzo. Giunto in prossimità dell'imbarcazione, lo squalo è riuscito a liberarsi strappando la lenza. Dopo un paio di giri intorno alla barca, per nulla spaventato dalla presenza dell’uomo, si è allontanato inabissandosi tra lo stupore di chi ha assistito alla scena, con le immagini che hanno fatto il giro delle chat. Si tratta al 99% di uno “Squalo Mako”, commenta la D.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito, esperta di fauna marina. “Un avvistamento raro, ben visibile, per gli amanti del mare al largo della costa salentina che ci ricorda la ricchezza della biodiversità marina. Si tratta, tuttavia, di un pesce aggressivo, che tendenzialmente non è interessato all’uomo come preda, ma può comunque essere pericoloso per i pescatori” conclude l’esperta. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la presenza di questi pesci pelagici vuol testimoniare che tutto l’ecosistema marino delle coste ioniche è in buono stato. C’è presenza di piccoli pesci e altre specie che, secondo lo schema della catena alimentare, attirano i predatori più grandi, appunto squali e delfini, in un mare, appunto quello dello Ionio che ha il vantaggio di essere immediatamente molto profondo, anche oltre mille metri nel Golfo di Taranto. Per dirla semplicemente: “il mare è pulito”. Come tutte le specie di squalo, anche quella del Mako, sta vedendo sempre più una forte diminuzione del numero degli esemplari. Oltre ai problemi dell’inquinamento, accade spesso che restino coinvolti nelle operazioni di pesca effettuate dall’uomo. Ecco il link delle spettacolari immagini disponibile all’indirizzo: https://www.itemfix.com/v?t=tlkd9n&jd=1

Documenti e link

Data di fine pubblicazione: 30.11.-1
X