"SONO INNOCENTE" STASERA SU RAI 3: ANTICIPAZIONI (25 FEBBRAIO 2017). Si parlerà dell’omicidio di Giuseppe Basile, consigliere dell’Italia dei Valori, assassinato davanti alla sua abitazione a Ugento – in provincia di Lecce – la notte tra il 14 e il 15

vittorio colitti

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RAI3: SONO INNOCENTE

Il riscatto di uomini e donne accusati ingiustamente

Settimo appuntamento con il programma di Rai3 “Sono Innocente”, condotto dal giornalista Alberto Matano, in onda sabato 25 febbraio alle 21.10. Il dramma e il riscatto di uomini e donne accusati ingiustamente, le storie di persone che da una vita normale e tranquilla si trovano catapultate in un vero e proprio incubo, la realtà cruda e difficile del carcere. I casi raccontati questa settimana sono quelli di Gerardo De Sapio e di Vittorio Luigi Colitti.

L’otto marzo 2008 è un giorno che Gerardo De Sapio non dimenticherà mai. E’ l’inizio di un incubo per il brigadiere dei Carabinieri di Avellino, trent’anni in prima linea contro la criminalità organizzata, che viene arrestato dai suoi colleghi, su disposizione della Dda di Napoli, per favoreggiamento al clan Genovese. Avrebbe passato informazioni di natura mafiosa. De Sapio trascorrerà diciannove lunghi giorni di carcere, quello militare di Santa Maria Capua Vetere, dove il sottufficiale conoscerà anche Bruno Contrada. L’onore di una carriera, vissuta in zone calde della Campania da sottufficiale, sarà restituito solo nell’aprile del 2009, quando il Gip del Tribunale di Napoli lo dichiarerà assolto per «non aver commesso il fatto». Per il brigadiere è la fine di un incubo.
Vittorio Luigi Colitti ha trascorso oltre quattordici mesi presso l’istituto penale minorile di Bari per un omicidio che non ha mai commesso. Infatti, ancora minorenne, è stato accusato (in concorso con il nonno Vittorio) dell’omicidio di Giuseppe Basile, consigliere dell’Italia dei Valori, assassinato davanti alla sua abitazione a Ugento – in provincia di Lecce – la notte tra il 14 e il 15 giugno del 2008. Il giovane è stato assolto per ben due volte. La sentenza è diventata definitiva e irrevocabile il 28 maggio 2013. Una vicenda che ha segnato per sempre la vita del giovane e della sua famiglia. Vittorio, un ragazzo come tanti, ha visto sgretolarsi nei mesi i suoi affetti, gli studi, il lavoro e i legami più cari. Ha sviluppato, come accertato dai consulenti, “un disturbo post traumatico da stress di grado severo, attualmente in fase cronica, e con sopraggiunti attacchi di panico, con un danno biologico residuo pari al 35%”. 

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