Differenziata choc: il porta a porta finisce in via Mario Brancaccio a Lecce. Montagna di rifiuti assedia le mura delle abitazioni del centro storico. Pronte clamorose azioni di protesta per proteggere il centro storico

via Brancaccio

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In rivolta i residenti in via M. Brancaccio a Lecce, per la mancata attivazione della raccolta differenziata, più volte chiesta ma mai attivata dall’amministrazione comunale, tanto che i cittadini della zona si dicono pronti a non pagare più le tasse sui rifiuti. La “minaccia” arriva dopo che giornalmente montagne di rifiuti vengono ammassati sulle mura di abitazioni di notevole valore storico. Mentre nel centro storico di Lecce è stato attivato il porta a porta, gli abitanti di via M. Brancaccio e le attività commerciali dovrebbero caricare i rifiuti in auto e percorrere cinque chilometri per poterli gettare nella differenziata. La legge, spiega Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, obbliga il sindaco ad attivare la raccolta differenziata. Ci dispiace che una città che attira tanti turisti anche stranieri, li sorprenda negativamente per questa assurda gestione dei rifiuti. Se il sindaco continua a fare orecchie da mercante, pensiamo a un’istanza collettiva per chiedere la riduzione della tassa sui rifiuti. Paghiamo per un servizio che non c’è, mentre con la differenziata sarebbe possibile eliminare anche l’80-90% dei rifiuti, con notevoli risparmi per cittadini ed amministrazione comunale.

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