Bornavirus: l'allarme Ecdc, in UE rilevato nuovo ceppo. Scoperto un nuovo virus in Germania. Tra il 2011 e il 2013 tre uomini, allevatori di scoiattoli della specie "Sciurus variegatoides" sono deceduti per encefalite nel lander di Sassonia-Anhalt.

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Tra il 2011 e il 2013 tre uomini, allevatori di scoiattoli della specie "Sciurus variegatoides" sono deceduti per encefalite nel lander di Sassonia-Anhalt. L'ECDC, agenzia indipendente dell'Unione europea, ha annunciato il 27 febbraio, che i ricercatori hanno individuato un nuovo Bornavirus attraverso l’analisi genetica di campioni organici provenienti da scoiattoli presenti in uno dei tre allevamenti, che potrebbe aver infettato gli allevatori. Il virus è stato infatti successivamente rinvenuto anche in campioni organici prelevati da uno degli allevatori deceduti. Gli episodi sono forse collegati all'agente patogeno zoonotico che può interessare varie specie animali e possibilmente causare disturbi psichici negli esseri umani. Tutte le persone infette allevavano scoiattoli variegati, un tipo di scoiattolo comune in America centrale che può essere allevato in casa come un animale domestico esotico.
I casi sono ancora sotto indagine e non ci è prova ancora di un rapporto diretto tra la presenza della bornavirus e l'encefalite, quindi, un'infezione zoonotica con bornavirus non è stata confermata, anche se appare plausibile che il contagio possa essere avvenuto attraveso morsi e graffi provocati dagli scoiattoli. Resta inoltre da chiarire se e come il nuovo virus, potenzialmente zoonotico, sia giunto in Germania e se abbia colpito gli scoiattoli per il tramite di altre specie.
Il virus di borna, dal quale secondo l'ECDC il nuovo bornavirus differisce significativamente, deve il suo nome alla città tedesca dove, nel 1885, un’epidemia colpì i cavalli della scuderia militare; il virus colpisce il cervello di alcuni uccelli e i mammiferi (soprattutto cavalli e pecore ma anche cani, gatti e bovini).
Un'altra epidemia che si potrebbe diffondere in Europa che richiede sempre la massima vigilanza da parte delle autorità sanitarie, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. E' consigliabile per l' agenzia indipendente dell'Unione europea, come misura precauzionale, evitare contatti diretti con gli scoiattoli variegati vivi o morti.
 

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