"Dalla parte sbagliata. La morte di Paolo Borsellino e i depistaggi di via D’Amelio“

Dalla parte sbagliata

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“Il libro va letto perché ci ritroviamo di fronte ad un documento davvero agghiacciante sulla incompiutezza della nostra democrazia. E’ veramente incredibile che una figura come quella di Scarantino abbia potuto superare tre gradi di giudizio senza sopportare quelle elementari verifiche che avrebbero portato allo sconvolgimento del suo castello di accuse. La cosa più grave dal mio punto di vista è questa cortina di silenzio che avvolge tutti questi fatti che noi chiamiamo di mafia ma che in realtà sempre di più scoprono delle complicità, delle connivenze da parte di potentati, ma soprattutto da parte di settori dello Stato. L’attività di ricostruzione della verità, è un’attività che non possiamo rinunciare a svolgere, sarebbe il vero tradimento nei confronti di chi consideriamo eroi, condannarli a morte una seconda volta perché ci rifiutiamo di vedere cosa è realmente accaduto”. Michele Santoro

“Se è vero la metà di quel che c’è scritto in questo libro su quel che è avvenuto a Pianosa e temo che sia vero, io che dovrei stare dalla parte dello Stato, non potrei fare a meno oggi di chiedere scusa, vergognandomi e mettendo la testa sotto mucchi di cenere, per quel che è successo a Pianosa. Si parla tanto di trattativa tra pezzi dello Stato e la mafia. Se andiamo a vedere chi erano questi pezzi dello Stato che avrebbero trattato ci troviamo un ministro dell’interno, un ministro della giustizia, un capo della polizia, un numero tre dei servizi, forse un presidente della Repubblica e forse un accordo di un ex ministro degli esteri. Ma questi sono pezzi dello Stato o è lo Stato? Dall’altra parte ci sono pezzi della mafia o c’è la mafia? Forse c’è stato un patto tra lo Stato e pezzi della mafia? Un patto che ha determinato un’accelerazione nella strage di via D’Amelio”. Alfonso Sabella

Dalla parte sbagliata di Rosalba Di Gregorio e Dina Lauricella

IL 19 LUGLIO 1992 MORIVA, assieme a cinque agenti della sua scorta, Paolo Borsellino. A 22 anni dalla strage di via D’Amelio la verità è ancora lontana. Depistaggi, pentiti taroccati, investigatori infedeli, servizi segreti hanno inquinato la scena del delitto e, negli anni, i vari processi che si sono susseguiti. Clamoroso errore giudiziario o vile depistaggio che sia, la storia è da riscrivere e in questo libro di Rosalba Di Gregorio e Dina Lauricella si sceglie di farlo osservando i fatti «dalla parte sbagliata». I due punti di osservazione speciale sono quelli di Vincenzo Scarantino, il pentito più anomalo che i nostri tribunali abbiano mai visto, e dell’avvocato Di Gregorio, legale di numerosi boss di Cosa Nostra, tra cui Bernardo Provenzano, Michele Greco e Vittorio Mangano, lo «stalliere» di Arcore. Di Gregorio, in quello che è una sorta di diario di bordo, racconta, senza infingimenti, questi vent’anni di processi Borsellino. Se Scarantino è stato solo una pedina del depistaggio e se la Procura di Catania si appresta a revisionare il processo significa che di questa strage si è capito e si sa davvero poco. Con questo libro Dina Lauricella riavvolge il nastro per aiutare non solo a dare un volto a chi ha ucciso il magistrato, ma anche, e soprattutto, scoprire chi ha dato l’ordine e perché.
 

DINA LAURICELLA Palermitana «doc», vive a Roma da 14 anni. Ha scritto per diversi quotidiani e settimanali. Nel 2007 entra a far parte della squadra di inviati di Annozero. Per Michele Santoro firma diversi speciali, tra cui La Mafia che cambia, nella quale parla in tv per la prima volta Angelo Provenzano, il figlio del super boss. Stato criminale, la puntata di Servizio Pubblico con ospite Vincenzo Scarantino, trae spunto da questo libro.

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