L'ECDC rilascia la definizione "di caso" del virus Ebola

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Una definizione "di caso" per la segnalazione della malattia del virus Ebola nell'UE è stata pubblicata dall'ECDC. La definizione mira a classificare i casi per le segnalazioni epidemiologiche e non per guidare l'indagine o la gestione clinica dei casi.
Sebbene sia stato sviluppata in risposta allo scoppio della malattia di virus Ebola che attualmente interessa l'Africa occidentale, la definizione di caso è sufficientemente ampia da applicare a qualsiasi caso di EVD.
Solo i casi confermati sono da segnalare a livello europeo, anche se la definizione di caso pubblicata di recente comprende una definizione di 'probabile caso'.
Sono stati, inoltre, rilasciati algoritmi per la diagnosi di laboratorio della EVD e per la valutazione iniziale e la gestione dei pazienti. Per offrire un ulteriore supporto per i professionisti sanitari possibilmente di fronte ad una situazione dove la gestione dei pazienti affetti da EVD diventa necessaria, gli algoritmi sono accompagnati da una directory di guida per gli istituti nazionali e altri organismi di sanità pubblica. Questi documenti guida forniscono più dettagli per la gestione di qualsiasi paziente affetto da EVD.
Rilasciando la definizione di caso ed i relativi algoritmi, l'ECDC lavora per sostenere gli Stati membri nella loro preparazione per una risposta veloce ed efficace per qualsiasi situazione che potenzialmente può coinvolgere un caso EVD.
Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la principale istituzione europea in materia di salute sta attuando tutte le iniziative preventive per il latente rischio che la malattia si propaghi al di fuori dei confini africani e quindi per dotare gli operatori sanitari del Vecchio Continente di tutti gli strumenti necessari per affrontare l'emergenza.
 

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